Crescita importante dell’export italiano verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea.

Come riporta l’Istat, a maggio l’Italia ha fatto registrare un +2,2% rispetto al solo mese precedente, ed in totale una cifra prossima al 14% di incremento su base annua rispetto al 2016.

Vola il settore energetico, che guadagna un +39%, insieme ai beni strumentali, che ottengono un aumento pari al 17,4% totale. Il vero e proprio boom è comunque verso i Paesi del MERCOSUR, quelli dell’America latina, verso i quali si registra l’imponente aumento del 38,4%, seguita a breve distanza dalla Cina a 35% circa.

Nonostante i dati molto incoraggianti dell’ultimo semestre 2016, i Paesi dell’ASEAN (sud-est asiatico) si fermano “solo” ad +14,7 %. Dati importanti provenienti anche dai mercati USA e Russia, verso i quali le cifre parlano rispettivamente di un +16 e + 26 %.

Questi dati vanno inseriti nell’ottica di un aumento generalizzato degli scambi fattosi registrare in questi primi mesi nel 2017. L’aumento dell’export, infatti, è accompagnato da un sensibile aumento delle relative importazioni dell’Italia dagli stessi Paesi protagonisti del trend positivo in uscita. Il surplus commerciale infatti si muove verso il basso, spinto da un aumento delle importazioni particolarmente notevole dal Giappone, in cui si parla di un +125% rispetto al tasso medio, e +35% dalla Turchia, verso la quale l’Italia ha esportato dal 2017 solo con un 2,5% di crescita rispetto all’anno precedente.

I beni di consumo durevoli, seguiti a breve distanza da quelli strumentali, spingono verso l’alto i dati delle importazioni, destinate a far scendere ulteriormente il surplus commerciale entro la fine dell’anno. Sotto la lente d’ingrandimento sono ancora una volta gli scambi con la Cina, che dal 2016 si presenta ormai come uno dei primi 3 mercati extra-Ue per i prodotti italiani; a giugno 2017 la crescita è stata dell’11% rispetto a giugno 2016.

In conclusione, quindi, è un mercato in fibrillazione quello che lega l’Italia ai Paesi al di fuori dell’Unione nel primo semestre dell’anno. Le merci scambiate si sono moltiplicate, portando il giro di affari a valori elevatissimi nel giro di un periodo di tempo relativamente ristretto.