Le PMI italiane si trovano in un particolare momento storico dove l’export diventa una risorsa importante per la sopravvivenza dell’azienda. L’esportazione italiana in Cina ha raggiunto i 16,2 mld/$ nel 2012 mentre nel primo semestre del 2013 vi è stato un incremento del 0,5%.
La Cina rappresenta un punto di riferimento per l’export italiano, in quanto è la seconda potenza mondiale e con percentuali di crescita ancora molto elevati. Nonostante l’arresto avvenuto durante l’ultimo decennio, il PIL cinese è il secondo al mondo e continua a crescere con ritmi sostenuti, infatti se nel 2012 il PIL era del +7,5%, secondo le previsioni tra il 2013 e la fine del 2014 arriverà a +8,2%

Non solo la forte spinta economica, ma anche l’imponente urbanizzazione e la crescita del potere d’acquisto della classe media, insieme alla forte spinta economica, sono i cardini di un commercio che porterebbe le imprese italiane verso il mercato orientale; un mercato dove il “Made in Italy“ non conosce rivali. Da un recente studio svolto dal Ministero degli affari esteri, in collaborazione con la Diplomazia Economica Italiana, emerge che il settore agro-alimentare rappresenta un trampolino di lancio, in quanto le aziende italiane sono ancora poco presenti su questo mercato e vi è una sentita necessità di “food safety”.

L’Italia è il 29° paese esportatore nel mercato agroalimentare cinese, nonostante sia il primo per pasta e cioccolato, secondo per acque minerali, vini frizzanti e olio d’oliva, terzo per caffè e vini imbottigliati. Dato il grande potenziale di sviluppo che la Cina rappresenta, MakeItaly ha deciso di accompagnare le PMI alla conquista di nuove porzioni di mercato e di essere presente in loco con uno store nel “Parco delle Eccellenze” di Hangzhou, un villaggio targato “Made in Italy”.

 

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