Lo storico incontro tra il presidente americano Barack Obama ed il suo omologo cubano Raul Castro, ha segnato una svolta epocale nei rapporti tra gli Stati Uniti e l’isola caraibica: era da ben 88 anni che un presidente americano non visitava Cuba.

Oltre alla distensione politica la svolta riguarda anche aspetti commerciali: c’è infatti uno spiraglio all’interno del Congresso americano che potrebbe portare, in tempi ragionevolmente brevi, alla revoca dell’embargo. C’è da dire inoltre che restano aperte questioni legate alla tutela dei diritti umani sull’isola, oltre che alla prosecuzione degli incontri per migliorare gli accordi fin qui raggiunti tra i due paesi.

Ad ogni modo le spinte internazionali, tese a favorire l’abolizione dell’embargo, si moltiplicano, basti pensare alle varie deliberazioni dell’ONU o all’impegno che in tal senso ha messo papa Francesco.

Queste importanti aperture da parte del governo americano potranno avere importanti risvolti sulla vita economica dell’isola: quello che potrebbe accadere fin da subito è l’incremento dell’ingresso di turisti a Cuba, con ovvie ripercussioni sull’economia legata all’ospitalità.

Un maggiore afflusso di persone porterebbe inoltre come conseguenza ad una maggiore richiesta di beni alimentari e di prima necessità: da questo punto di vista sembrerebbe aprirsi un’opportunità per le imprese dell’agroalimentare che normalmente dedicano parte del loro business alle esportazioni.

Gli analisti economici prevedono inoltre che nei prossimi anni, grazie ad un incremento delle attività sull’isola, aumenterà il fabbisogno energetico e la richiesta di carburante. Non bisogna poi dimenticare la tendenza storica per cui laddove le economie si liberalizzano aumenta di pari passo la richiesta di beni di lusso. In tal senso anche il nostro paese, tra i maggiori esportatori di prodotti legati al lusso nel mondo, potrebbe guardare con interesse al nuovo mercato cubano.