Quando le aziende vogliono espandere la loro attività ai mercati esteri, dovrebbero conoscere alla lettera la normativa doganale e la burocrazia del paese di interesse. Molto spesso, infatti, a causa di complicazioni alla dogana, le merci vengono rispedite indietro, con grande perdita di denaro e di tempo.

Mentre le esportazioni tra paesi europei sono facilitate da una normativa comune ed omogenea, in molti altri paesi, come ad esempio nel caso della Federazione Russa, le regole che permettono l’accesso di prodotti di qualsiasi genere, alimentare o meno, sono rigidissime. Per poter essere esportati in Russia, infatti, i prodotti devono rispettare una serie di standard di sicurezza che non sono gli stessi del Mercato europeo (caratterizzati dalla sigla CE), né del Mercato internazionale (caratterizzati dalle sigle ISO, IEC ecc.). Solo ottenendo uno specifico certificato di idoneità russo, quindi, si può effettuare l’export in questa nazione.

L’ottenimento della certificazione giusta è fondamentale soprattutto quando le aziende esportatrici trattano prodotti alimentari. Mentre la tecnologia e l’abbigliamento, infatti, possono anche subire dei ritardi nelle consegne in attesa di eventuali certificazioni mancanti, nel caso dei generi alimentari, soprattutto nel caso di alimenti freschi, il deperimento degli stessi per un ritardo della consegna può arrecare un danno economico non indifferente all’azienda produttrice.

Un altro importante fattore da considerare quando si vuole esportare in Russia, è la situazione politica locale. La Federazione Russa, infatti, ha un clima di instabilità politica che crea spesso situazioni dannose per il commercio estero, come l’embargo di alcuni prodotti, ultimo dei quali, quello di frutta e verdura proveniente dai paesi europei.

Per le aziende italiane che commerciano in questo settore diventa più che fondamentale conoscere le caratteristiche degli alimenti che possono o non possono accedere sul suolo russo, prima di iniziare un programma di esportazione che potrebbe non condursi a buon fine.
Per questo motivo può essere anche utile affidarsi a consulenti specializzati nell’esportazione dei prodotti Made in Italy all’estero.