Nell’anno della ripresa, arrivano buone notizie dal fronte esportazioni per l’Italia. Il nostro Paese è situato al decimo posto nella classifica stilata annualmente dalla World Trade Organization.

Un risultato rispettabile ma che ancora ci vede distanti dai competitor europei, con Germania, Inghilterra e Francia che ci precedono in classifica per quanto riguarda i prodotti esportati. Dietro di noi la Spagna al sedicesimo posto in classifica.

Le regioni di successo

Entrando però nel dettaglio, si scopre che, immaginando di dividere i cinque principali paesi d’Europa in 77 regioni, alcune zone italiane fanno registrare numeri superiori a quelli degli equivalenti inglesi o francesi.

Lo studio, condotto dall’Università dell’Aquila e l’Università di Bari in collaborazione con l’Ice, evidenzia come la Lombardia sia la quarta regione più esportatrice d’Europa, dietro alle tedesche Baden-Wurttemberg, Baviera e Renania settentrionale-Vestfalia.

Le aree del benessere

Il business delle esportazioni e i risultati virtuosi del Nord Italia contribuiscono in positivo anche al reddito pro-capite: analizzando il tasso di capacità di creazione della ricchezza, il triangolo industriale composto da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna fa registrare tassi equivalenti a quelli tedeschi delle aree della Baviera.

Il miracolo Murcia e l’equivalente italiano

La regione spagnola della Murcia sta facendo segnare importanti passi in avanti per quel che riguarda la crescita delle esportazioni.

Puntando molto sul settore agro-alimentare, Murcia ha visto raddoppiare il numero delle esportazioni nell’arco di circa dieci anni.

Percorso simile per la Basilicata, che nello stesso lasso di tempo, ha aumentato il business delle export dell’80%.

Il Regno Unito

Ancora si attendono gli effetti della Brexit sui mercati, ma resta il fatto che il Regno Unito, a differenza dei suoi principali rivali europei, presenta una situazione di omogeneità nei tassi di crescita, con nessuna regione prevalente sulle altre.

Questo non inficia però in alcun modo sull’economia delle esportazioni, che anzi si mantiene ad ottimi livelli e rappresenta, in Europa, la seconda forza esportatrice dopo la locomotiva Germania.