A partire dagli anni ’60, la Corea del Sud ha registrato un’impetuosa crescita economica e sociale che ha portato il Paese a divenire la undicesima potenza economica al mondo e la quarta in Asia, dopo Cina, Giappone e India. Il reddito pro-capite è passato dai $79 degli anni ‘60 ai $31.734 del 2019. La Corea rappresenta oggi uno dei paesi più avanzati dal punto di vista tecnologico. Esportare in Corea è un opportunità per le aziende italiane di entrare in un mercato asiatico dinamico e amante del gusto del made in Italy.

 

Perché esportare in Corea?

La Corea è un Paese che punta in maniera decisa sul valore degli interscambi commerciali con il resto del mondo. Questa affermazione è dimostrata dalla massiva strategia di accordi di libero scambio (FTA) posta in essere dalla Corea dal 2004 in avanti, ancora oggi strumentale a nuovi obiettivi di crescita attraverso l’export.

Agli accordi già in vigore (Cile, Singapore, EFTA, ASEAN, India, Unione Europea, Perù, USA, Turchia, Canada, Australia, Cina, Nuova Zelanda, Vietnam, Colombia, Centro America e Regno Unito) potrebbero aggiungersi gli accordi in corso di negoziato, tra cui quelli con Cambogia, Ecuador, Consiglio di Cooperazione del Golfo, Messico, Giappone, nonché il trilaterale con Cina e Giappone. Inoltre, la Corea del Sud è parte del RCEP, siglato lo scorso novembre, ha concluso il CEPA con l’Indonesia nel dicembre 2020 e un accordo di libero scambio con Israele nel maggio 2021.

 

Accordo commerciale UE-Corea

L’accordo di libero scambio UE-Corea del Sud è il più avanzato mai concluso da Bruxelles con un Paese terzo. Dal 2011 l’accordo commerciale ha abolito i dazi doganali su quasi tutti i prodotti (98,7 %), compresi i prodotti della pesca e i prodotti agricoli. Ha inoltre eliminato gli ostacoli non tariffari alle esportazioni di prodotti chiave dell’UE verso la Corea del Sud, come automobili, prodotti farmaceutici, elettronici e chimici. Non da ultimo, i mercati dei servizi nell’UE e nella Corea del Sud si sono ampiamente aperti alle imprese e agli investitori l’uno dall’altro.

Nei primi cinque anni dell’accordo, le esportazioni dell’UE verso la Corea del Sud sono aumentate del 55 %, le imprese europee hanno risparmiato 2,8 miliardi di euro in dazi doganali ridotti e gli scambi di merci tra l’UE e la Corea del Sud hanno raggiunto un livello record di oltre 90 miliardi di euro.

 

Rapporti economici Italia-Corea

L’importanza delle relazioni tra Italia e Corea del Sud si rispecchia nei dati relativi all’interscambio commerciale, che vede una crescita pressoché ininterrotta negli ultimi dieci anni.

L’Italia risulta essere il 20° fornitore mondiale del Paese, con una quota di mercato pari al 1,1% e la Corea il 23° fornitore dell’Italia con una quota del 0,8%.

Nel 2021 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha raggiunto il massimo storico con un totale di 9,5 miliardi di euro. Anche il valore dell’export italiano diretto in Corea ha raggiunto nello stesso anno il suo record toccando i 5,2 miliardi di euro, in crescita del 8,5%  rispetto al 2019, l’anno dei record pre-pandemia

 

Cosa esportare in Corea?

 

Articoli in pelle e abbigliamento

I dati statistici del 2020 confermano l’Italia al 1° posto tra i principali paesi fornitori di pelletteria della Corea. Il valore delle importazioni coreane nel settore è pari a 1 miliardo 300 milioni di dollari. Le importazioni di borse dall’Italia sono continuate a crescere nonostante la pandemia e le restrizioni del 2020, con addirittura +21% rispetto al 2019. I grandi magazzini sono il canale di distribuzione più naturale per i brand stranieri, seguiti dall’online. In passato i coreani tendevano ad identificare una borsa di qualità solo quelle di pelle e soprattutto di una marca conosciuta, in quanto considerata strumento attraverso il quale dimostrare il proprio status sociale. Oggi tuttavia il trend del consumatore medio coreano sta vertendo verso una maggiore attenzione al design esclusivo e al fattore novità, a scapito dei marchi di pelletteria più conosciuti.

Le vendite di abbigliamento da donna sono in aumento e i prodotti in cashmere per la clientela di età matura stanno diventando molto popolari. L’abbigliamento da uomo casual come i jeans ha continuato a mostrare una forte crescita. Per la fascia di età più giovane si rileva la tendenza street emersa in Corea circa 10 anni fa.

 

Macchinari

Il settore meccanico costituisce storicamente la prima voce dell’export italiano in Corea. Nonostante ciò le importazioni coreane di macchinari dall’Italia sono limitate. L’Italia figura al sesto posto tra i Paesi fornitori, con una quota sul totale import inferiore al 7% nel 2020. Nel sistema distributivo coreano nel settore dei macchinari rimane centrale il ruolo degli agenti. Tali intermediari solitamente, oltre alla fase di importazione del prodotto, gestiscono anche la manutenzione post vendita offrendo un servizio completo. La garanzia di adeguati servizi di manutenzione e assistenza post vendita sono per i clienti locali una condizione essenziale e premiante.

 

Food & Wine

La tradizione agroalimentare italiana in Corea del Sud è ampiamente conosciuta ed apprezzata. L’Italia è tra i primi dieci fornitori con circa 500 milioni di dollari di export alimentare verso Seoul. Guardando al vino, l’Italia si colloca al terzo posto nella classifica dei maggiori esportatori in Corea, nel primo semestre 2022 si è registrato un +5% rispetto all’anno precedente.

Con oltre settecento ristoranti nella sola Seoul, autenticamente italiani o semplicemente ispirati alla tradizione culinaria del nostro Paese, quella italiana risulta essere la cucina straniera più presente in Corea assieme a quella giapponese. Esistono margini di miglioramento nei circuiti della grande distribuzione che vanno sfruttati con iniziative promozionali direttamente orientate ai consumatori finali, come fatto durante la Settimana della Cucina Italiana o gli eventi “The True Italian Taste“. Questi, infatti, spesso dispongono di una conoscenza piuttosto limitata per l’impiego casalingo dei prodotti non nazionali.

 

Cosmetica

L’importanza del settore cosmetico in Corea è significativa. Negli ultimi anni, l’industria della bellezza coreana è cresciuta rapidamente, segnando un +15 nel 2020 rispetto al 2019 (valore circa 7 miliardi di dollari). Cresce costantemente, anche se in misura minore, l’export italiano che segna un quasi +3% negli ultimi dieci anni. I canali distributivi si caratterizzano in maniera abbastanza differente per i prodotti nazionali e per quelli di importazione. Infatti, se con riguardo ai primi vengono privilegiate la vendita porta a porta e le catene specializzate (c.d. “brand shop”) per i secondi prevalgono le vendite nei department store (oltre il 55%) nonché nelle c.d. multi-level.

 

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