Esportare la dolce vita 2023. Analisi di Confindustria che analizza i prodotti che veicolano il valore aggiunto distintivo dell’Italia nei mercati internazionali. I prodotti del bello e ben fatto BBF  godono di un posizionamento di mercato più forte rispetto ai maggiori concorrenti.

Esportare il bello e ben fatto del made in Italy

Il BBF include un insieme di prodotti capaci di veicolare il valore aggiunto distintivo dell’Italia nei mercati internazionali. Le eccellenze italiane del BBF riescono ad ottenere un posizionamento di mercato più forte e competitivo rispetto ai maggiori concorrenti globali.

Le eccellenze del BBF spesso si caratterizzano per la presenza combinata dei due margini, ovvero volumi maggiori a prezzi più elevati, segnale che i mercati internazionali associano a tali beni un chiaro premio di qualità.

Il BBF è composto da 711 categorie di prodotto che rappresentano il 53% dei beni finali di consumo ed il 26,6% del valore delle esportazioni totali nazionali.

I comparti legati alla moda (Abbigliamento e tessile casa, Calzature, Pelletteria, Occhialeria e Gioielleria-oreficeria) costituiscono la parte più peculiare del BBF. Con 317 categorie di beni d’eccellenza, poco meno della metà del totale. Il comparto dell’Abbigliamento e tessile casa da solo conta 260 beni facenti parte del BBF (91% dei prodotti del comparto e 4,1% delle esportazioni italiane).

Nell’Abbigliamento ben 201 prodotti sono venduti a un prezzo più elevato di quello dei principali concorrenti. Un premio di prezzo che in media è stato più elevato del 64% rispetto a quello dei principali concorrenti durante il periodo 2018-2020.

USA ed Europa i principali mercati di sbocco del BBF, seguiti dall’Asia

I mercati di sbocco tradizionali restano il primo approdo per le esportazioni di BBF. Ai primi cinque posti nella graduatoria dei paesi ordinati per quota di importazioni di beni BBF provenienti dall’Italia si trovano: Francia e Stati Uniti (12,2%), Germania (11,3%), Regno Unito (7,1%) e Svizzera (5,1%), che da soli pesano per quasi la metà dell’intero ammontare di esportazioni mondiali di BBF.

Fra i mercati di sbocco più dinamici spiccano la Cina e i Paesi Bassi. Per quanto riguarda la Cina l’aumento delle importazioni è stato il più importante (+11,8%) e completamente determinato dall’aumento dei fattori di domanda.

 

L’Italia presidia bene i mercati più dinamici

Se poi si rivolge lo sguardo ai mercati che crescono più rapidamente, oltre la Cina, spiccano i paesi dell’Europa dell’Est. Polonia (10% di aumento annuo della quota di mercato all’importazione), Romania (7,1%) Ungheria (5,7%) e i paesi emergenti del Sud-Est asiatico: Thailandia e Vietnam.

Si noti come la Cina sia l’unico paese a comparire sia tra i principali mercati di sbocco in termini di quota di esportazioni BBF dall’Italia, sia per dinamismo del mercato.

Emerge nuovamente come la crescita dell’export sia dettata quasi in tutti i mercati da fattori legati alla valorizzazione dei prodotti. Valorizzazione che si realizza attraverso una crescita in volume supportata da una dinamica positiva dei prezzi.

Focus ASEAN

I paesi ASEAN, pur rimanendo ancora una destinazione poco esplorata per il made in Italy (con un peso dell’1,5% sul totale dei beni esportati dall’Italia), hanno mostrato grande dinamicità nel decennio pre-Covid. Tra il 2010 e il 2019 le esportazioni italiane verso tali paesi sono cresciute a un tasso medio annuo del 7%, superiore alla crescita dell’export complessivo. La caduta del 2020 è stata particolarmente intensa per le vendite verso questi mercati (-15,4%) e il rimbalzo ha recuperato solo parzialmente l’anno successivo (+8,9%). Il superamento dei livelli pre-pandemici è avvenuto solo nel 2022, anno in cui l’export italiano verso gli ASEAN si è attestato a 9,3 miliardi di euro.

Come mercati, Singapore è rimasta la prima destinazione per i beni del BBF durante il periodo considerato; la città-stato, oltre a ospitare una delle popolazioni più abbienti al mondo con un’elevata capacità di spesa e gusti internazionali, rappresenta un importante hub attraverso cui le merci raggiungono l’area asiatica, grazie sia alla ri-esportazione sia alla spesa dei turisti che visitano il paese, in particolare dalla Cina. Alimentare e bevande, Pelletteria e Chimica, farmaceutica e cosmetica, nel 2022 hanno rappresentato oltre la metà dei beni BBF venduti a Singapore; considerevoli anche Gioielleria-oreficeria, Abbigliamento e tessile casa e Legno e arredo. Rispetto al 2010, tuttavia, il peso del paese per l’export di BBF è andato diminuendo in favore di destinazioni in rapida crescita, in primis Malesia e Thailandia.

Gli accordi sono la chiave per il rafforzamento dei canali commerciali

Le straordinarie performance dell’export italiano nel mondo sono anche riconducibili ai numerosi accordi commerciali che l’Europa, e di conseguenza l’Italia, ha sancito negli anni. La promozione di nuovi trattati europei e il rinsaldamento dei legami UE-USA possono contribuire alla stabilizzazione delle relazioni internazionali di cui l’Italia non può fare a meno per fronteggiare una concorrenza crescente. L’integrazione dei mercati agevola gli scambi e in Asia di recente è stata istituita la più grande area di scambio al mondo, il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP). Altrettanto fondamentali per la performance dell’export BBF sono gli accordi di libero scambio (Free Trade Agreements – FTAs) che, soprattutto nei mercati ASEAN, aiutano le imprese italiane a superare le barriere tariffarie e non.

 

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Fonte: Esportare la dolce vita. Rapporto 2023. Confindustria