Anche se i dati pubblicati dall’ISTAT relativi all’anno 2015 sono ancora di natura provvisoria e soggetti a rettifiche, è possibile affermare che l’Italia in quest’ultimo anno ha rivestito un ruolo di primo piano nei mercati internazionali.

I dati del Made in Italy nel mondo

I prodotti a marchio Made in Italy sono riusciti a sbarcare nei mercati più distanti dal nostro, sia geograficamente che culturalmente, grazie all’immagine di prestigio che essi rivestono all’estero.

I beni prodotti nel nostro territorio sono molto amati e ricercati dagli acquirenti stranieri al punto che l’Italia risulta attualmente (e le cose vanno a migliorare di mese in mese) l’ottavo Paese esportatore al mondo, dopo Cina, Stati Uniti, Germania, Giappone, Corea del Sud e Francia.

Con una quota di mercato pari al 2,8%, il Bel Paese conferma il trend positivo di questi ultimi anni, concretizzando e confermando con questi dati l’idea di ripresa che la nostra nazione sta vivendo.

Nonostante la globalizzazione dei mercati, l’Italia rimane tra i Paesi avanzati che sono stati in grado di conservare elevate quote di mercato a livello internazionale, mantenendo il 76% delle quote di export, un risultato non da poco vista l’irruzione della Cina e degli altri Brics nel mercato mondiale.

Pur non ancora paragonabile alla performance della Germania (che si mantiene a quota 89%), l’Italia nel 2015 ha battuto gli Stati Uniti, i quali hanno subito una riduzione delle quote di export al 73%, il Regno Unito, la Francia, il Canada e il Giappone, che ha ridotto la sua quota al 50%.

L’Italia nella top ten dell’export mondiale

All’interno dell’Unione Europea, l’Italia detiene il secondo avanzo commerciale manufatturiero (preceduta dalla Germania) rispetto alla quale vanta un surplus maggiore di 100 miliardi di dollari.

Per valutare la posizione occupata dall’Italia nel mercato mondiale dei consumi in qualità di fornitore, sono stati confrontati i risultati dell’importazione complessiva di 181 Paesi nel mondo. I nostri prodotti, rispetto ai competitor europei, assumono una posizione rilevante, compresa tra il primo ed il decimo posto nel 43,6% dei mercati analizzati.

Secondo le stime pubblicate dal Ministero dello Sviluppo Economico, “si può affermare con certezza che 8 Paesi su 10, su scala mondiale, guardano all’Italia come a un interlocutore affidabile con il quale intessere scambi commerciali”.

La capacità delle imprese italiane di adattarsi alle variazioni economiche dei mercati, rimodulando le proprie strategie verso aree più promettenti e puntando su beni basati sul valore aggiunto del Made in Italy, hanno permesso di superare lo scoglio della crisi.

Dal confronto con i competitor su scala europea (in particolare, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna), l’Italia compare tra le prime dieci posizioni in ogni settore dell’export mondiale, mantenendo una posizione di leader rispetto alle esportazioni complessive dell’intera Unione Europea.