La crisi economica che ha colpito l’Italia e molti altri Paesi, ha avuto conseguenze negative sulle attività imprenditoriali di tutti i settori, con molte imprese che sono state costrette a chiudere.

Esportare in Cina può essere un’ottima ricetta per risollevare le sorti di molte aziende, che grazie alle sinergie collaborative che potrebbero svilupparsi con questo grande Paese, potrebbero migliorare i propri risultati economici.

Il Made in Italy in Cina è molto apprezzato: abbigliamento, calzature, pelletteria, agroalimentare, arredamento e manufatti artigianali sono molto ricercati e molte aziende potrebbero trovare un terreno feritile, per sviluppare ed incrementare il proprio giro d’affari, in un pese in forte crescita economica.

Per aiutare le imprese ad esportare in Cina è stato ideato un progetto che pende il nome di Parco delle Eccellenze Italiane.

Un’ iniziativa che si pone come obiettivo non solo di pubblicizzare e far conoscere il made in Italy in Cina, ma di diventare un vero punto di riferimento culturale ed imprenditoriale, in cui consumatori ed aziende si incontrano conoscersi e sviluppare nuove sinergie ed opportunità.

Per uscire dalla crisi e puntare su nuovi mercati, il Parco delle eccellenze italiane, rappresenta un’ottima soluzione a cui possono aderire le aziende che desiderano allargare le proprie prospettive e far conoscere la qualità dei propri prodotti artigianali, ad un paese che è considerata la seconda potenza economica del mondo.

Esportare in Cina significa raggiungere mercati non ancora esplorati, con nuovi target di clienti, che potrebbero aiutare l’azienda ad aumentare la produttività e di conseguenza i profitti.

Ma si avrebbe anche la possibilità di stringere alleanze con aziende del posto, o avere accesso a canali distributivi diversi da quelli tradizionali, elementi fondamentali per un’azienda che vuole internazionalizzarsi ed avere una possibilità di vita al di fuori delle mure nazionali.