Già da qualche mese l’economia italiana mostra importanti segni di ripresa e, a detti di molti esperti, i risultati sembrano essere addirittura superiori alle aspettative iniziali.
L’industria e la produzione italiana mostrano i muscoli negli ultimi mesi e i consumi tornano a mostrare un lieve, ma importante, segno positivo.
La ripresa italiana, tuttavia, si inserisce in uno scenario ben più ampio in cui a trainare le economie internazionali ci sono gli Stati Uniti, vera locomotiva di un commercio mondiale che torna a muoversi, seppur lentamente, ma cominciando a mostrare i primi e importanti segni di un ripresa ormai insperata.

Ponendo il focus sulla situazione italiana, appare evidente come la ripresa dell’economia sia da imputare soprattutto alla ripresa degli scambi con l’estero, alla crescente domanda di esportazione che arriva nelle industrie che, quindi, possono tornare a produrre su ampia scala così come non accadeva da ormai diversi anni.
Nonostante anche il mercato interno abbia beneficiato della ripresa degli scambi internazionali, è soprattutto la richiesta estera a mettere in moto la macchina produttiva italiana a tutto vantaggio della produzione Made in Italy.

Sono stati anni piuttosto bui, quelli attraversati dalle industrie dell’eccellenza italiana, che con la crisi economica mondiale avevano visto ridurre in maniera decisa le commesse dagli esportatori, che ora tornano copiose sulle industrie del lusso e del manifatturiero. A beneficiare maggiormente di questa accelerazione sono soprattutto le Piccole e Medie Imprese, le stesse che hanno sentito più forte il contraccolpo della crisi e che hanno dovuto ridurre la produzione fino al punto che, in molti casi, alcune importanti realtà hanno dovuto chiudere.

Adesso tutto riprende, seppure con una certa cautela, ma i numeri sono dalla parte del Made in Italy: gli ordini nel secondo trimestre del 2015 hanno raggiunto e superato quota 56, contro il 54,9 finale del primo trimetre e si aspettano adesso i risultati definitivi del terzo trimestre che, secondo le stime, sono ancora più positivi.

Il Made in Italy c’è e dall’estero si torna a fare affari in Italia, esportando i nostri prodotti e immettendo nell’economia un flusso di capitali tale che permette alle PMI e alle grandi aziende di ripartire con successo.