È stato un vero e proprio boom delle esportazioni quello che ha interessato nei primi sette mesi del 2015 il comparto agro alimentare del paese. E gran parte del merito sarebbe dell’Expo.

Parole e musica della Coldiretti che proprio all’Expo ha presentato i dati delle proprie analisi presso l’Expo delle idee.

Lo studio condotto da Coldiretti è basato sui dati raccolti dall’Istat la quale, fino al luglio 2015, ha registrato una crescita delle esportazioni del comparto agro alimentare del 7% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Un trend che, se dovesse essere confermato nei mesi successivi, potrebbe portare l’export di questo settore ad un valore record complessivo di 36 miliardi di euro.

E questo nonostante i prodotti alimentari italiani abbiano dovuto patire le conseguenze dell’embargo russo, uno dei mercati più promettenti per il nostro paese, cui è seguita una flessione di quasi il 40% dell’export in direzione Mosca.

Esportare in Cina: un trend in crescita

Non solo Expo, ma anche le condizioni del cambio divenute più favorevoli hanno reso più semplice esportare in Cina. Il risultato netto è che il gigante asiatico ha avuto un effetto traino nei confronti dell’export dei prodotti agroalimentari europei e in particolare di quelli italiani.

Infatti a tavola il made in Italy fa registrare una crescita nei confronti della Cina del 32,7%, molto più alta di quella fatta registrare verso gli Stati Uniti che pure si è attestata al 23,2%.

Il peso di queste due economie spiega perché il volume complessivo delle esportazioni extraeuropee abbia segnato un + 11,8% a fronte di un più modesto aumento del flusso verso l’Europa di appena il 3,8%.

Protagonisti di questo exploit sono stati soprattutto, sempre secondo l’analisi Coldiretti, il vino, la verdura, la frutta, la pasta e l’olio d’oliva.
In particolare il valore del solo export vinicolo sfiora i 5,5 miliardi di euro e ha fatto registrare una crescita del 6%, 8% considerando i vini dop, trainata da paesi quali Stati Uniti, Giappone e Regno Unito.

Tra l’altro il vino riprende ad esportare in Cina, paese che fa registrare un’ inversione di tendenza rispetto al periodo precedente e che torna ad essere protagonista anche nel settore vinicolo.

I produttori italiani possono quindi ringraziare l’Expo milanese ormai concluso: al netto delle polemiche sui costi sostenuti, la rassegna sembra avere centrato l’obiettivo prefissato di rafforzare il brand Italia.