Pur non essendo grandi bevitori di birra, gli italiani sono riusciti a creare un business da questa bevanda, con le produzioni italiane artigianali che sono molto apprezzate anche all’estero.

Esportare il Made in Italy all’estero è senza dubbio una delle chiavi per riuscire a fare un passo in avanti nella risoluzione della crisi che attanaglia il nostro paese ed a quanto risulta dai numeri i produttori italiani stanno facendo un gran bel lavoro.

Esportare la birra all’estero e specialmente in Gran Bretagna, che acquista circa la metà di tutto quanto viene commercializzato all’estero vuol dire produrre una birra di qualità ed a prezzi competitivi, come dimostrano i dati che sono stati diffusi dalla Coldiretti, che parlano di un aumento del 27% per quanto riguarda le esportazioni nei primi 5 mesi dell’anno.

Se poi si vanno a conteggiare i numeri degli ultimi 10 anni si scopre che le quantità totali esportate si sono addirittura triplicate. Questo boom di esportazioni della birra è positivo anche per quanto riguarda l’occupazione, che negli addetti al settore è cresciuta molto, ed in particolar modo nei giovani sotto i 35 anni, con molti ragazzi che si sono tuffati con piacere nella produzione di birre artigianali, ottenendo un grande successo.

Naturalmente per sostenere questa produzione così massiccia ed in continuo aumento, sono state incrementate anche le zone coltivate ad orzo, raggiungendo nel corso del 2014 una produzione che ha toccato le 860mila tonnellate, distribuite su una superficie di 226mila ettari.

Esportare birra all’estero è uno degli sbocchi necessari per la nostra produzione, in quanto gli italiani non risultano essere dei grandi bevitori di birra, della quale vengono consumati solo 29 litri l’anno a persona, cifra che è nettamente inferiore rispetto a quelle di paesi come Repubblica ceca che guida la classifica dei paesi europei con 144 litri, seguita dall’Austira, che si ferma a 107,8, dalla Germania, anche lei sopra quota 100 con i suoi 105 litri procapite e da Irlanda, Lussemburgo e Spagna, che seppure sotto i 100 litri, sono abbondantemente superiori all’Italia.

Esportare prodotti Made in Italy all’estero, come nel caso della birra, è poi importante anche per la bilancia commerciale italiana che ne trae grande giovamento. Oltre alle esportazioni ci sono naturalmente anche le importazioni, ma in questo caso la crescita è stata minima, intorno allo 0,8%.

Oltre ai produttori artigianali, il merito va anche alle compagnie multinazionali che riescono ad esportare gran parte dei loro prodotti. Il tutto nonostante che la birra sia stata penalizzata dall’aumento delle accise, che sono tra le più alte tra tutte quelle presenti nei vari paesi dell’Unione Europea.