OBOR è l’acronimo di One Belt One Road, un progetto cinese che unisce l’antico corridoio terrestre, Silk Road Economic Belt, meglio conosciuto come Via della seta, al Maritime Silk Road , la nuova via di scambi marittimi di recentissima acquisizione.

Obiettivo di OBOR è fare del paese asiatico una superpotenza economica su scala globale, unendo le antiche reminiscenze di un dominio incontrastato alle prospettive future di assoluta effervescenza nei mercati di tutto il mondo.

Le opportunità per l’Italia

Una iniziativa che avrà importanti ripercussioni anche per il nostro paese, che ha visto di recente l’approvazione della riforma relativamente alle Autorità Aeroportuali: è quanto affermato dal nostro Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio, volato in Cina in occasione del Business Forum Italia Cina.

Il Ministro che, in questi giorni, sta tenendo una serie di incontri vede nel progetto One Belt One Road la possibilità di unire l’Italia alla Cina con un legame a doppio nodo.

Ai cinesi il compito di investire nel nostro paese per potenziarne le infrastrutture, con particolare riguardo ai porti ed agli aeroporti.

Agli italiani l’opportunità di esportare in Cina le proprie eccellenze nel settore della progettazione e costruzione di grandi opere infrastrutturali.

Del Rio, in questa prospettiva, auspica una rivoluzione sostanziale dei meccanismi che regolano l’importazione ed il conseguente trasferimento delle merci nel nostro paese, attraverso oltre che il potenziamento infrastrutturale anche la velocizzazione delle procedure doganali di controllo: ogni container che non attracca nei nostri porti è denaro che va altrove.

Di questo hanno discusso anche il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping, nella recente visita ufficiale.

L’Italia, dunque, sta dando forti e chiari segnali di risveglio nei due settori chiave di ogni grande economia contemporanea, quello delle infrastrutture e quello delle espo-importazioni, contando di divenire nel breve tempo realtà concorrenziale ad altri paesi europei nei suoi legami economici con la Cina.