Se c’è una cosa che i cinesi sanno fare bene è esportare e negli ultimi vent’anni anche il comparto dell’e-commerce cinese ha saputo ritagliarsi una notevole fetta di mercato grazie ad un colosso che non ha nulla da invidiare a grandi come Ebay o Amazon.

L’impero di Alibaba

Stiamo parlando, ovviamente, di Alibaba. La compagnia nata alla vigilia del nuovo secolo infatti, sa come garantirsi il podio chiudendo il 2016 con un fatturato di ben 17,8 miliardi di dollari.

Da dove arriva tutto questo successo? Lungimiranza, perseveranza e una buona dose di passione per il mondo virtuale, rappresentano la formula che ha portato il fondatore Jack Ma a scalare la vetta del mercato on-line diventando il primo uomo cinese ad apparire sulla copertina di Forbes. Ad oggi Alibaba conta oltre un miliardo di prodotti in vendita e fa da vetrina per un gran numero di brand pronti a sfruttare l’e-commerce cinese per i loro affari. E l’Italia non è stata da meno.

Il canale di vendita cinese

L’export italiano negli ultimi anni ha registrato una buona ascesa (nel 2016 i dati registrano un +0,12% rispetto al 2015) e solo nel commercio virtuale le cose sembrano andare sempre meglio sfruttando il trend rialzista del mercato on-line.

Si può sicuramente migliorare, questo è certo: rispetto ad altri Paesi l’Italia sembra prendersela con calma (solo il 6% dei prodotti viene venduto on-line), ma i risultati di alcune aziende che hanno puntato sull’e-commerce, sottolineano come la scelta di investire nel mondo virtuale sia un’ottima opportunità.

Case history di successo

Un caso eclatante ce lo offre l’Alfa Romeo: l’edizione limitata della Romeo Giulietta messa in vetrina nel marzo 2016 nella nuovissima piattaforma cinese Tmall (figlia di Alibaba), ha venduto ben 350 modelli in poco più di 30 secondi.

Ma la casa automobilistica milanese non è la sola ad aver creato un sodalizio con il mercato cinese virtuale: Armani, Ferrero, La Perla, Geox, Trussardi, sono solo alcuni dei centinaia di brand italiani che vendono su Alibaba esportando così milioni di prodotti e aumentando significativamente i loro fatturati: dall’abbigliamento all’arredamento, dal design alla meccanica.

La Cina punta all’Italia

Sfruttare quindi l’onda favorevole del mercato cinese può rappresentare un trampolino di lancio per l’export italiano.

Nel settore del food made in Italy per esempio, l’occasione d’oro può essere rappresentata proprio dalla passione che Jack Ma ripone nei confronti del vino e la sua intenzione di incrementarne l’export dal 6% al 66%.