Un nuovo triangolo industriale si sta facendo largo in Italia.

Il made in Italy parte dal Veneto

Se fino a qualche anno fa erano le province di Milano, Genova e Torino ad aggiudicarsi i bilanci più alti d’Italia nel settore dell’export, oggi il primato si sposta nel versante del Nord Est, con in testa Venezia, Milano e Bologna.

Secondo i dati forniti dal CGIA di Mestre, il Veneto nello specifico, ha registrato un saldo pari a 25,5 miliardi di euro, aggiudicandosi la pole position rispetto a Lombardia (21,4 miliardi) ed Emilia Romagna (23,6 miliardi) che insieme portano ad un saldo nazionale del +58,7%.

L’export del made in Italy che vola in alto

Il made in Italy non teme concorrenza e i dati parlano chiaro: 121,6 miliardi di euro è il saldo commerciale ufficiale realizzato nel 2016 e che pone l’Italia come Paese in grado di tener alta la bandiera grazie anche alle piccole e medie imprese: produzione piccola ma buona dunque.

Il settore delle macchine in particolare si è aggiudicata la fetta più grande con i suoi +48 miliardi di euro, rappresentando il 39,5% dell’intero saldo a livello nazionale. Un successo legato ad una crescente richiesta di macchinari quali pompe, compressori, turbine e motori, ma anche rubinetteria, forni, bruciatori, macchine per la lavorazione delle pelli, delle calzature e dei metalli.

A seguire il comparto della moda e del tessile con i suoi +18 miliardi di euro grazie alla richiesta di calzature e abbigliamento rigorosamente made in Italy, seguito da un +10,9 miliardi del settore dei lavorati in metallo come cisterne, utensili, coltelleria e generatori di vapore, e infine un +7,2 miliardi di euro relativo al settore dei mobili.

La spinta che parte dal Nord

La spinta del made in Italy è garantita dall’efficienza e la qualità della produzione che si fa riconoscere in ogni settore.

Un maggior numero di realtà commerciali e industriali, non sempre e necessariamente di grandi dimensioni, raccolgono richieste da parte di vari continenti grazie alla loro solidità strutturale, incrementando dunque l’export e la visibilità anche nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea.

Un giro d’affari elevato e trainato dal Veneto che quest’anno si è aggiudicato il primo posto grazie alle ottime performance. Risultati probabilmente destinati a crescere grazie anche ad un bando per il sostegno dei progetti di promozione dell’export (in attuazione del Programma operativo sui fondi FESR 2014-2020) messo a punto dalla giunta regionale sullo sviluppo economico. Un bando che vuole destinare 3 milioni di euro per il potenziamento dei sistemi produttivi e in grado di favorire l’accesso e l’espansione delle piccole e medie imprese venete sui mercati esteri.

Il Veneto vola insomma e con un Pil del +1,2% si aggiudica un ruolo di colonna portante dell’economia, per sé e per il Paese.